Dott.ssa Filomena Alfieri Psicologa Psicoterapeuta
Dr.ssa Filomena Alfieri
Psicologa-Psicoterapeuta
La consapevolezza delle proprie fragilità aumenta il proprio grado di libertà, e la libertà emotiva aumenta l′armonia tra la persona e il suo contesto.
In questo senso, il disagio in un′ottica relazionale sistemica è da intendersi come un′opportunità.
Qualche premessa sulla professione
L′attività dello psicologo rientra tra le professioni sanitarie e prevede la prevenzione, la diagnosi, l′abilitazione, la riabilitazione e il sostegno psicologico. Si rivolge alla persona, al gruppo, agli organismi sociali, ad esempio scuole, ospedali, tribunali e alle comunità. Lo psicologo opera per migliorare la capacità dell′individuo di comprendere se stesso e gli altri e di comportarsi in maniera consapevole.
L′esercizio della professione di psicologo richiede l′iscrizione all′Albo ed è regolamentato dal Codice Deontologico degli Psicologi, che ne definisce correttezza, competenza e autonomia professionale. Il principale strumento di intervento è il colloquio psicologico, talvolta accompagnato dalla somministrazione di test psicodiagnostici o orientativi.
La psicoterapia è una attività specialistica che può essere svolta da psicologi o da medici che abbiano frequentato un percorso specialistico post-laurea ed è orientata alla cura della psicopatologia. Lo psicologo psicoterapeuta, a differenza dello psichiatra, non può prescrivere farmaci.
CHI SONO
Formazione ed esperienza clinica
Sono nata a Bologna, dove vivo e lavoro.
Laureata a Padova nel 1993 e specializzata a Firenze nel 1998 in Psicoterapia sistemico-relazionale, sono iscritta allAlbo degli psicologi dellEmilia Romagna dal 1994 (n. 1530) e alla lista degli psicoterapeuti dal 1999. Ho seguito una psicoterapia personale ad orientamento psicoanalitico per quattro anni e ho svolto il percorso didattico di supervisione diretta triennale presso lIstituto di Terapia Familiare di Firenze, dove mi sono specializzata.
Sono stata consulente tecnico, di parte e dufficio, per il Tribunale di Bologna e ho avuto lopportunità ventennale, in qualità di consulente per le Forze dellOrdine, di conoscere da vicino le complesse dinamiche di realtà militari come Esercito Italiano e Carabinieri e di supportare vittime di eventi altamente traumatici.
La successiva esperienza presso lInail di Bologna, nellambito della grave disabilità acquisita per infortuni sul lavoro, ha permesso di arricchire la mia competenza nella diagnosi e nella cura del trauma.
Negli ultimi dieci anni, collaborando con il centro di psicomotricità Sottosopra di Bologna, mi sono avvicinata al tema della genitorialità, svolgendo attività di supporto e di formazione a molti genitori di bambini e ragazzi, tra la prevenzione del disagio e la cura.
Da quasi trentanni esercito privatamente presso il mio studio, dove ricevo singoli individui, coppie e famiglie.
Il mio approccio
Dalla teoria alla pratica clinica
L′orientamento sistemico relazionale spiega il comportamento dell′individuo focalizzando l′attenzione sull′ambiente in cui vive, sulla rete di relazioni passate e presenti, partendo dal presupposto di una interconnessione continua tra il singolo e l′intero sistema.
Ognuno di noi si porta dietro un proprio pattern relazionale, cioè un modo peculiare di interagire con gli altri, caratterizzato da nodi emotivi profondi che si ripropongono nel vivere quotidiano e che, nell′incontro con l′altro, possono generare incomprensione, disagio o un vero e proprio disturbo. La lettura trigenerazionale permette di cogliere l′intreccio relazionale e di sciogliere nodi emotivi irrisolti.

Non esiste cambiamento senza fatica e non esiste vita senza cambiamento. Credo fermamente che mantenere un equilibrio in una vita che ci spinge, ci tenta, ci comprime e ci costringe continuamente sia un compito difficilissimo. Inevitabile attraversare momenti di difficoltà, laddove le sollecitazioni esterne toccano corde profonde dentro di noi che riattivano antiche ferite o, in un linguaggio sistemico relazionale, rimettono in moto vecchi pattern relazionali, più o meno disfunzionali. Avere la possibilità di comprendere queste modalità di pensiero e di comportamento insieme ad un esperto che riconosce, traduce, sostiene e propone nuove letture della realtà significa intraprendere un percorso clinico. Sono convinta che nella vita capiti a tutti di incontrare persone e vivere esperienze che hanno su di noi, in modo naturale e inconsapevole, un impatto terapeutico e ci permettono di ritrovare l′equilibrio, aggiustare il tiro e alleviare la sofferenza senza dover ricorrere ad uno specialista o a medicine. Altre volte, però, occorre fermarsi e chiedere un aiuto più mirato. Concedersi un tempo per mettere in pausa le peripezie del vivere quotidiano e riflettere in uno spazio protetto.
Aree di Intervento
TERAPIA FAMILIARE
L′intervento familiare si basa sull′osservazione delle modalità di relazione tra i membri della famiglia e mira a modificare i modelli disfunzionali presenti nel sistema.
Quando il disagio di un singolo membro si ripercuote su tutta la famiglia, il terapeuta considera il problema a livello sistemico e non solo individuale. É l′intera famiglia, attraverso il lamento del singolo, che sta soffrendo.
TERAPIA DI COPPIA
Nei percorsi con le coppie ciò che si cura è la relazione tra i due partner, per correggere scambi disfunzionali che generano sofferenze e incomprensioni.
TERAPIA INDIVIDUALE
Nel setting individuale il paziente, pur essendo solo nella stanza di terapia, porta con sé tutte le relazioni significative della propria vita. L′attenzione del terapeuta è rivolta alle interazioni del paziente per individuare e migliorare le sue modalità relazionali, indagando pensieri, emozioni, convinzioni e vissuti personali.
SUPPORTO ALLA GENITORIALITÁ
Nei percorsi di supporto alla genitorialità vengono convocati i genitori, destinatari dellintervento. Se e quando necessario, vengono invitati anche i figli.
Se riscontro un disagio evidente e strutturato nel minore, valuto lopportunità di un invio ad un collega esperto di età evolutiva, con cui collaborare.
PRIMO COLLOQUIO
Il primo colloquio è un momento cruciale per me: conoscenza della persona, inquadramento diagnostico e definizione del percorso migliore sono passaggi delicati e importanti, che condizionano tutto il percorso successivo e richiedono attenzione e cura.
Il primo colloquio termina con una restituzione, da parte mia, di diversi elementi: una prima lettura relazionale del problema, le risorse disponibili, lapproccio più efficace e il terapeuta più adatto. Condivisa questa complessa valutazione, sarà la persona a scegliere il suo percorso.
Sempre prezioso il lavoro di rete: prendere contatti con il medico di base, con eventuali psichiatri o con la scuola è unopportunità da non trascurare, previo consenso del paziente.
Il mio Blog
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Dott.ssa Filomena Alfieri
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